• GoodMorning vuole essere una finestra sul mondo dell’arte in genere (letteratura, musica, arte), sulla moda e le nuove tendenze che si affacciano nell’ambito della società,
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Fisherman


Si potrebbe stare ore a guardare quel mare, e quel cielo, e tutto quanto,
ma non si potrebbe trovare nulla di quel colore. Nulla che si possa vedere.

(A. Baricco, Oceano Mare)

Fogliano surrounded


Vieni con me. La notte sale sul monte. / La fame scende al fiume. / Vieni con me. /
Chi sono quelli che soffrono? / Non lo so, ma mi appartengono. / Vieni con me.

(P. Neruda, Il Monte e il fiume)

Spring Flowering


Nel ricordo notturno l'estate era un giorno dolorante.
Quel giorno è svanito, per noi.

(C. Pavese, Risveglio)

Against the Darkness I'll Fight


Non c'è medicina che guarisca quello che non guarisce la felicità.

(G. García Márquez, Dell’amore e di altri demoni)

Sunflowers


C'è una terra che tace / e non è terra tua. /C'è un silenzio che dura / sulle piante e sui colli.
Ci son acque e campagne. / Sei un chiuso silenzio /che non cede, sei labbra /e occhi bui. Sei la vigna.

(C. Pavese, La Terra e la Morte)

Unexpected Winter Magic


Un gemito d'agnelli si propaga / Smarrito per le strade esterrefatte; / che di male l'attesa senza requie,
il peggiore dei mali, / che l'attesa di male imprevedibile / Intralcia animo e passi.

(G. Ungaretti, Mio Fiume Anche Tu)

lunedì 5 dicembre 2011

Roma: ritorna la Fiera “Più libri più liberi”


Anche quest’anno, sulla scia del successo ottenuto,  si ripropone la Fiera “Più libri più liberi”, dedicata alla cultura e al mondo dell’editoria. L’evento ha lo scopo di dare visibilità e “parola” ai piccoli e medi editori, i quali proporranno le loro pubblicazioni e affronteranno, sotto vari aspetti, le varie tematiche riguardanti il mondo della cultura e dello spettacolo.  
La manifestazione, infatti, conterà moltissimi eventi, tra i quali si annoverano presentazioni di libri,  conferenze di molteplice contenuto, reading, mini concerti, improvvisazioni teatrali. Ad incontrare i lettori un nome noto, Andrea Camilleri, che simbolicamente chiuderà la manifestazione.
Il programma è visionabile direttamente nel sito, http://www.piulibripiuliberi.it.



Per la prima volta parteciperà anche Historica, la casa editrice dell’antologia Cronache di inizio millennio - 32 autori italiani raccontano gli anni 2001-2011. Sarà possibile incontrare allo stand H17 le curatrici  dell’opera, Laura Costantini e Loredana Falcone, autrici anche di uno dei racconti presenti nella raccolta, conosciute sulle pagine di GoodMorning . Il ricavato della vendita verrà devoluto all’ onlus A.V.S.I.


L’appuntamento è a Roma, presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur, dal 7 all’ 11 dicembre.




Foto : testata ripresa dal sito Più libri più liberi
Copertina dell’Antologia  Cronache di inizio millennio

Tutti i diritti sono riservati







venerdì 2 dicembre 2011

LA COUTURE MICHELE MIGLIONICO ILLUMINA IL NUOVO SPOT LE BEBE’

Divulghiamo con enorme piacere il comunicato stampa dello stilista Michele Miglionico, presente sulle pagine del sito GoodMorning con una bella e interessante intervista.

La demi-couture  Michele Miglionico e i gioielli Le Bebé insieme per una nuova campagna pubblicitaria firmata dal  regista Marco Risi.

Le Bebè come è facile intuire dal nome del marchio, festeggia in maniera molto speciale la nascita di una nuova vita con la creazione della linea preziosi che incarna l’amore materno e il legame indissolubile tra una mamma e il suo piccolo. Gioielli capaci di mostrare questa forza e questo amore con un eleganza raffinata, sobria e priva di ostentazione.
Per un evento indimenticabile come quello dell’arrivo di un bimbo, Le Bebé gioielli prodotti dall’azienda italiana Lucebianca è protagonista di uno spot televisivo diretto da Marco Risi e prodotto dalla EFC-Europeanfilmcommunication, producer Gianfranco De Rosa, fotografia Fabio Zamarion e stylist Adele Bargilli.

Lo spot racconta i vari passi di una coppia dal primo incontro, matrimonio, maternità fino alla nascita del bambino con il regalo finale e per tale campagna pubblicitaria Le Bebé ha scelto Michele Miglionico per vestire alcuni personaggi femminili tra cui la protagonista principale modella-attrice canadese Melanie Moir, con i suoi ormai celebri outfits di demi-couture esaltando così  uno stile che è sinonimo di eleganza e sobrietà, pensato per la donna d’oggi dinamica, sofisticata, cosmopolita.

La bellezza della modella-attrice è stata valorizzata:da una parte dalla lucentezza e bellezza dei gioielli Le Bebé, dall’altra dall’eleganza dell’abito di demi-couture Michele Miglionico: abito corto in broccato matelassé oro profilato in satin marrone; mentre l’altra protagonista ha indossato giacca corta in matelassé cloquè marrone con nodo in vita e pantalone morbido in satin marrone sempre a signature dello stilista.

Lo spot, in tagli da 30”, 15”, 10” sarà on air sulle reti generaliste Rai dal 28 novembre per circa un mese, la programmazione poi seguirà nelle varie sale cinematografiche e successivamente sul sito istituzionale dell’ azienda di gioielli dove si potranno guardare anche alcuni momenti inediti catturati durante le riprese dello spot, dove video e materiali fotografici verranno messi a disposizione per tutti gli appassionati.

Un altro tassello “di stile” per il brand Michele Miglionico che continua a puntare sempre più al mondo del cinema e della TV.

domenica 27 novembre 2011

GoodMorning!

Abbiamo avuto qualche ritardo questa volta nell’aggiornamento, ma finalmente i nuovi articoli sono online. Noi ve li presentiamo, al solito, a modo nostro:


lunedì 31 ottobre 2011

Dolcetto o scherzetto? Dolcetto!... Muffin alla Zucca !



La festa di Halloween importata da noi dagli USA, sta prendendo sempre più piede nella nostra penisola regalando  ai bambini e agli adulti l’occasione di una serata in maschera piena di dolciumi e pietanze sfiziose,  il tutto a carattere horror! 
Cosa offrire ai visitatori di Good Morning in questo giorno particolare? Una buonissima e simpaticissima ricetta, creazione di una giovane e brava cuoca, Giulia,  che solleticherà il nostro palato.


Muffin alla Zucca



Dosi per 12 muffin

Ingredienti:

(per i muffin)

(per la decorazione)

300 gr zucca
300 gr farina
160 gr burro
2 cucchiaini e 1/2 lievito
150 gr zucchero
2 cucchaini cannella
2 uova
100 ml latte
qualche cucchiaio di zucchero a velo
qualche goccia di acqua
qualche goccia di limone

pasta di zucchero o marzapane colorati





Procedimento:
1- Mescolare farina, zucchero, lievito e spezie in una terrina.
2- A parte mettere burro sciolto, uova, zucca e latte e mescolare bene.
3- Unire il mix di farina e spezie al composto liquido setacciando e mescolando bene.
4- Mettere negli stampini per muffin e cuocere in forno (preriscaldato) a 180° per 20-25 minuti.


5- Per decorare, mettere 2-3 cucchiai di zucchero a velo in una scodella. Unire 2 gocce di limone e alcune gocce di acqua. Mescolare benissimo. Se troppo densa, unire altre gocce d'acqua, se troppo liquida altro zucchero a velo, fino alla consistenza desiderata.
6- Distribuire la glassa sui muffin e decorare con sagome in pasta di zucchero, marzapane o quello che ci suggerisce la fantasia!
Nota: la pasta di zucchero usata per la decorazione è possibile acquistarla  già pronta, ma se ci si vuole cimentare nella sua preparazione è possibile trovare le istruzioni qui:

Ecco i Muffin alla zucca ultimati!




È possibile trovare le gustose e creative ricette di Giulia nel suo blog, In cucina per caso, all’ indirizzo http://blog.giallozafferano.it/incucinapercaso

I Muffin alla Zucca, ricetta e relative foto,  sono di esclusiva proprietà di Giulia. Non è consentita la loro riproduzione né totale né parziale previo consenso dell’autrice. 

lunedì 17 ottobre 2011

Editing: a chi rivolgersi


Quando si decide di inviare il proprio testo a un editore o se si sceglie la strada dell’autopubblicazione, è importante, se non fondamentale, presentare un’opera il più possibile corretta, sia dal punto di vista grammaticale che formale. Un romanzo o una raccolta di racconti con evidenti errori ha ben poche possibilità di essere accettata e pubblicata, peggio ancora se finisce sugli scaffali delle librerie.
Sul web ci sono molti siti di agenzie e associazioni che offrono servizi editoriali di editing e correzione di bozze, ve ne consigliamo due che a nostro parere sono ottimi, ma se ne conoscete altri segnalateli pure nei commenti!
Questi gli indirizzi:

Foto di shutterhacks 
Licenza Creative Commons




mercoledì 12 ottobre 2011

Mondi Sospesi



Mondi Sospesi” raccoglie ventiquattro storie scritte da dodici autori, diverse per stile, tematiche e impatto emotivo. Ogni racconto racchiude in sé una realtà e una visione di essa che si condensa in vicende dove si muovono protagonisti sospesi tra ansie, paure, gioie, ricordi, vendette, sogni e speranze.
È un’antologia interpretabile come un viaggio lungo un libro che prende le mosse dalla “Casa dei fantasmi” (prima sezione della raccolta) e termina con “Il ritorno”, ideale chiusura di un cammino minato dalla consapevolezza di non poter fuggire dal proprio passato.
Alcune storie somigliano a una canzone per il ritmo misurato delle frasi, altre a una poesia, altre a film incisi sulla carta.  Il punto di forza di “Mondi Sospesi” risiede proprio in questa varietà che consente al lettore di non annoiarsi e di mantenere alta l’attenzione.
Nello specifico, Francesca Ponzanelli, autrice di “Buon compleanno” e “Saudade” si fa amare per le sue storie evocative, intrise di malinconia e in grado di coinvolgere il lettore in una scrittura fluida e intensa, vicina alla narrativa memorialistica.
Elizabeth Mandel, autrice di “Perché mi sei madre” e “I ricordi non muoiono”, si distingue per uno stile asciutto e incisivo, in grado di sciogliersi in passaggi poetici. I suoi racconti aprono uno squarcio sui dolori e i drammi di famiglie distrutte da scelte sbagliate.
Barbara Valdonio, autrice di “Fasti e misteri di villa Santori” e “Il pasto della leonessa”, cattura e coinvolge con storie dove l’ambientazione ha un’importanza quasi pari a quella dei protagonisti. Il suo stile fluido ed efficace incanta e strega come una magia.
Anto Superbat, suoi “Gocce di noi” e “Caro Winston”, è un autore dalla spiccata sensibilità. Il suo interesse si concentra su chi soffre e patisce nel silenzio. La sua, è una scrittura suggestiva con una profondità di espressione tale che ogni singola frase porta in sé un significato.
Federica Nin, autrice de “Il ladro del tempo” e “La scelta”, ha la capacità di tessere storie in cui gli animali ricoprono spesso un ruolo preponderante. Il ritmo che imprime alla pagina si sposa ai pensieri dei protagonisti e le parole si rincorrono in un’alternanza di veloce e piano, catturando l’attenzione di chi legge.
Miriam Catera, suoi “Tra sogno e realtà” e “Angelus lux aeterna requiem noster, amen”, passa da una vicenda avvolta da un’atmosfera irreale e nebulosa come solo i sogni possono essere, ad un’altra violenta, intrisa di sangue e follia. Lo stile immediato e senza fronzoli, si snoda in un ritmo incalzante.
Alessandro Smith, autore di “Quello che si rialza” e “Porfido”, ha una scrittura che ricorda i film horror e i thriller d’autore. Nei suoi racconti un senso di mistero e timore alberga fin dalle prime pagine. Il suo è uno stile che narra senza svelare e che appassiona, battuta dopo battuta, in un crescendo di emozioni.
Chiara Lazzaro, suoi “Sotto un cielo azzurro intenso puntellato di nuvole indaco” e “In una notte di lacrime e pecorelle”, è una scrittrice in grado di tessere sulla pagina sensazioni vivide e concrete, condensate in storie sussurrate e di un’intensità così forte da lasciare incantato il lettore. La sua è una penna che somiglia quasi a una canzone.
Maia Scarle, autrice di “Due chiodi” ed “Esuli”, fotografa con le sue storie due tipi diversi di narrazione. Il primo scava nei meandri della mente umana, portando alla luce le ombre del protagonista, il secondo regala una vicenda a metà tra realtà e fantasia. La sua scrittura è essenziale, scorrevole e coinvolgente.
Beatrice Ottomani, suoi “Idrusa” e “Sole”, si divide tra rievocazione storica e dramma umano, in due racconti nei quali alla determinazione di una protagonista, fa da controcanto la debolezza e fragilità dell’altra. Beatrice ha una capacità espressiva di notevole impatto e l’assenza di ornamenti nella forma, rende le vicende incisive.
Marina Piconese, autrice di “Glucobsession” e “Tornata…elettorale”, si contraddistingue tra tutti e dodici gli autori per il suo talento nel passare dai toni drammatici di una storia, alla scanzonata ironia dell’altra. Ha una scrittura cadenzata in ogni passaggio e mai scontata nelle parole usate.
Roberta Mannarella, suoi “L’uomo con le candele in testa” e “Notturno”, a discapito della giovanissima età, dimostra una sapienza e una creatività veramente rare. I suoi racconti non si possono riassumere o spiegare, vanno letti e ascoltati come si fa con una partitura musicale.
In ultima analisi, “Mondi Sospesi”, è un’opera originale nel suo genere (ogni racconto è anche introdotto da un’immagine e da una citazione tratta dallo stesso) da leggere e apprezzare per la molteplicità di realtà che fa conoscere.

Immagine: copertina del libro.

martedì 4 ottobre 2011

Frammenti, alchimia di segni e di parole di Otello Fabri e Franco Seculin


Frammenti, alchimia di parole di Otello Fabri e Franco Seculin, è un volume, pubblicato nel 2008 grazie alla collaborazione tra l’associazione Gutenberg e la Fondazione della Cassa di Risparmio di Terni e Narni, che unisce poesia e pittura. La poesia di Franco Seculin e la pittura di Otello Fabri, esponente di rilievo nel panorama pittorico umbro, scomparso nel 2001. Il progetto di realizzare un’opera che fondesse insieme parole e illustrazioni ha origine nel 1984, quando Fabri e Seculin decidono di celebrare la loro amicizia. L’idea però non viene portata a termine per svariate difficoltà, anche di natura economica. Si deve alla tenacia di Franco Fabri la sua concretizzazione, a oltre vent’anni di distanza.
I versi di Franco Seculin sussurrano di amori persi, di donne e uomini incastrati nel grande gioco della vita, di sensazioni e ricordi che scivolano sulla pagina con un ritmo che in più di una poesia raggiunge la musicalità, l’andamento di una canzone. C’è una malinconia di fondo in quanto racconta Franco, un’ansia di aggredire e “mangiare” ogni istante della vita per non perderlo e conservarlo dentro di sé. Le tavole di Otello Fabri sono l’accompagnamento perfetto dei versi, in bianco e nero e a colori, capaci di tradurre in immagine il cuore delle liriche. In pochi tratti l’artista crea sul foglio figure stilizzate, dense di espressione e veicolo di forti emozioni.
Raramente si è assistito ad una simile linearità di intenti. Lo stesso Franco Seculin si dichiara stupito del risultato, dell’armonia e dell’esaustività riscontrata nel libro, è come se le loro inclinazioni artistiche fossero destinate ad incontrarsi. Frammenti è dunque il fondersi di due esistenze, di due anime diventate una cosa sola; una cosa che travalica i confini del tempo  cristallizzandosi nell’eternità di un pensiero.

Foto: copertina del libro.

venerdì 30 settembre 2011

Stiamo arrivando...

A noi di GoodMorning piace essere originali e all'avanguardia, quindi abbiamo pensato che il modo migliore per farvi "assaggiare" cosa vi aspetterà nel sito, è quello di presentarvelo con un video!

martedì 13 settembre 2011

Concorso letterario "Libero Arbitrio Spin Off"



1. Il concorso è aperto a tutti. Non è prevista nessuna quota di partecipazione.
2. I racconti devono essere scritti rigorosamente in lingua italiana, della lunghezza massima di tre cartelle dattiloscritte (una cartella è 30 righe di 60 battute ciascuna). Ogni scrittore può partecipare con un unico elaborato.
3. I lavori presentati devono essere inediti mai pubblicati sia in formato cartaceo che sul web. 
4. I racconti possono appartenere a qualsiasi genere: romance, fantasy, horror, thriller, narrativa pura o sottogeneri di tutte le categorie citate. Il punto fondamentale è che il protagonista del racconto sia un personaggio di “Libero arbitrio” di Caterina Armentano edito 0111 Edizione e che all’interno della storia inventata si percepisca la conoscenza diretta del romanzo.
5. I racconti devono essere inviati a liberoarbitriospinoff@yahoo.it in formato doc o pdf entro e non oltre il 30 novembre 2011. È obbligatorio allegare alla mail, oltre al racconto, un file contenente nome, cognome, indirizzo, mail di riferimento dell’autore e titolo del racconto.
6. I premi saranno divisi in: primo classificato: pubblicazione del racconto su:LIBERO ARBITRIO BLOG e altri blog amici più quattro romanzi a scelta tra quelli messi in palio.Secondo classificato: pubblicazione del racconto su LIBERO ARBITRIO BLOG e tre romanzi a scelta tra quelli messi in palio.Terzo classificato: pubblicazione del racconto su LIBERO ARBITRIO BLOG e due romanzi a scelta tra quelli messi in palio.
7. I risultati verranno resi pubblici il 31 gennaio 2012. La mail informativa verrà inviata solo ed esclusivamente ai vincitori, gli altri partecipanti sono tenuti a informarsi attraverso LIBERO ARBITRIO BLOG.
8. I tre autori vincitori partecipando al concorso cedono gratuitamente la pubblicazione sia a LIBERO ARBITRIO BLOG che ai blogs amici, esclusivamente in formato web.
9. Saranno i concorrenti vincitori ad avere l’opportunità di scelta dei romanzi messi in palio. Ciò dipenderà da chi per primo invierà la mail con le dovute preferenze. 
10. LIBERO ARBITRIO BLOG si riserva il diritto, in caso non si raggiunga un numero appropriato di partecipanti o a causa di materiale qualitativo non ritenuto sufficiente dal criterio stabilito dalla giuria, di prolungare la data del concorso oppure di annullarlo del tutto. Naturalmente tutti i partecipanti verranno tempestivamente informati. 
11. La partecipazione al concorso implica l’autorizzazione a LIBERO ARBITRIO BLOG di conservare i dati personali dichiarati dagli interessati, essendo inteso che l’uso degli stessi è strettamente collegato al concorso LIBERO ARBITRIO SPIN – OFF e relative operazioni, escludendone l’utilizzo per ogni finalità differente da quella prevista (Informativa ai sensi della Legge 675/96 sulla Tutela dei dati personali)
12. La partecipazione al concorso implica l’accettazione delle norme del presente bando.

Libri messi in palio:
Amon saga. L’evocatore di Paola Boni edito Casini Editore.Amon saga. La fine del sentiero. di Paola Boni edito Casini Editore.Comiche in cassa di Alessandra Raiti e Patrizia Catenuto edito Kimerik Editore.Demetrio dai capelli verdi di Marco Mazzanti Edizione Eiffel. I figli di Atlantide di Mario De Martino edito Casini Editore.I Guardiani delle anime. La maledizione della Regina di M.P. Black edito Edizioni Domino.Il canto della notte di Camilla Morgan Davis edito Zero 91.Il veleno del cuore di Barbara Risoli edito 0111 Edizione.L’uomo dal campanello d’oro di Lavinia Scolari edito 0111 Edizione.

Foto di murphyeppoon
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sabato 27 agosto 2011

In vacanza ... con Fido

Andare in vacanza non è sempre facile. La voglia è tanta, ma ad ogni partenza ci sono cose da sistemare e progetti da scegliere. La meta porta con sé una serie di valutazioni sul tipo di villeggiatura, sulle possibilità di spostamento, sugli oggetti da mettere in valigia, eventuali vaccini e passaporti. Le tanto agognate ferie possono diventare un problema se oltre ai canonici componenti familiari ve ne è uno acquisito al quale non si è disposti a rinunciare: un cane, un gatto o un qualsiasi altro animale domestico. Per fortuna da qualche anno la società inizia a dimostrare una certa sensibilità al problema e sono sorti diversi servizi rispondenti alle differenti necessità. Si sta affermando sempre di più l’attività di dog sitter e cat sitter, persone disposte a prendersi cura del nostro amico a quattro zampe per diverse ore della giornata, oppure vere e proprie pensioni o hotel che mettono a disposizione box, abbeveratoi e spazi verdi adibiti alle passeggiate quotidiane. Naturalmente in entrambi i casi, nella scelta di una persona che badi a lui o nell’ottica di un  alloggio, la regola d’oro è quella di fare un previo controllo sia dei futuri depositari sia  dei luoghi selezionati. Vi sono requisiti minimi essenziali, oltre alla professionalità e all’affidabilità: box spaziosi, luoghi esterni coperti atti a proteggerli dal sole e dalle piogge e massima igiene. È fondamentale, inoltre,  controllare quali alimenti sono previsti e la presenza del veterinario. Se tuttavia si decidesse di portare con noi il nostro fedele compagno ci sono strutture disposte ad accoglierli e musei pronti ad aprire le porte.  Con l’andar del tempo, ci si rende sempre più conto di quanto sia vitale mettere i turisti in condizione di avere fido  con sé e il successo ottenuto ne è la più lampante prova.  Ci sono spiagge che accettano i nostri  amici, come ad esempio Porto Recanati e  Pietra Ligure, per citarne solo due tra le numerose aderenti alle ordinanze-tipo predisposte dall’Anci e dal ministero del Turismo. E per una vacanza tranquilla è bene osservare alcune istruzioni, tra le quali essere provvisti di documenti (libretto sanitario, passaporto in caso di viaggio all’etero, ecc.), effettuare eventuali vaccinazioni e stare attenti ai colpi di calore e a tutto ciò che potrebbe mettere a rischio il suo stato di salute.


Siti  utilissimi da consultare sono Dogwelcome.it (http://www.dogwelcome.it/), nel quale è possibile non soltanto visionare le proposte attraverso un motore di ricerca, ma avere tanti buoni consigli sulle norme, sui trasporti e quant’altro possa risultare fruttuoso sapere,   Vacanze animali (http://www.vacanzeanimali.it/), dogsitter.it (http://www.dogsitter.it/) e ProntoFido.net (http://www.prontofido.it/).
Un’interessante iniziativa è l’asilo per cani realizzato a Modena, Villa Drusilla (http://villadrusilla.blogspot.com/), dove il padrone può andare a riprendere il proprio cane a fine lavoro. Qui non vi sono gabbie e i pelosi possono usufruire di divani, giochi, musica e un cortile recintato. Caratteristica di base, naturalmente, è che il cane sappia socializzare con i proprio simili. Altro non resta che augurare una buona vacanza!







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Tendenze estive 2011: essere trendy è vestire a colori.


L’estate è arrivata e con essa le nuove tendenze. Le parole chiave sono colore e varietà. Il jeans è proposto in tutte le forme e gli stili: dagli abitini agli shorts, mentre il denim domina ovunque. Agli skinny jeans si affiancano quelli detti “a zampa di elefante” inaugurando il ritorno agli anni ’70.  Gli shorts possono essere corti, strappati e vintage. Il denim, usato soprattutto nella creazione di abiti casual, è impiegato anche in vestiti più graziosi, realizzati con quel pizzico di eleganza che li rende adatti anche per occasioni  più formali. Stessa regola per le gonne: corte o lunghe, blu scuro o chiaro. L’abito anni ’50, stretto in vita e corto, entra negli armadi, ma ciò che non deve mai mancare è la classica camicia bianca, versatile e adatta per ogni occasione.
La moda punta, quindi, al colore soprattutto quelli fluorescenti. Tra le tinte più richieste il giallo, il fucsia, l’arancione e il rosso, soprattutto per l’uomo. Attualissimo può essere scelto tra le innumerevoli sfumature, dal magenta allo scarlatto, dal rubino al corallo. 
Per le scarpe si ha un’ esplosione  di materiali (stringhe, borchie, lustrini) colori e forme. Si potrà optare per un tacco a spillo o rettangolare oppure per la zeppa. Gli accessori hanno tinte vivaci che potranno abbinarsi con outfit più semplici e misurati, dalle tonalità classiche o tenui (beige, navi, nero, ecc.).
Nel make up, accanto all’insormontabile nude look, compare un trucco dai toni  intensi  e compatti. Si deve prestare attenzione a non eccedere, per cui si consiglia l’alternanza tra un maquillage colorato sugli occhi ma tenue sulle labbra o viceversa. La gamma offerta è ricca e punta ad esempio al lilla, al viola, al rosa tenue. Le sfumature sono scalzate dalla monocromia.  Spazio alla fantasia e alla stravaganza, dunque, ma senza dimenticare i dettagli. Per questo le acconciature del’estate 2011 risultano curatissime e anche  eleganti. Sono trendy i tagli scalati e molto asimmetrici con linee molto nette. Anche qui tornano gli anni ’70, mentre i colori dominanti sono quelli accesi e ricercati come il rosso.  Che siano ondulati o mossi, biondi o castani, le pieghe sono disciplinate, elaborate e ben sistemate. Per l’uomo si suggerisce il ciuffo e la riga laterale.
Possiamo quindi dire che sarà un’estate all’insegna dell’originalità e della creatività nel vestire; dell’accuratezza e ricercatezza nelle pettinature.


Notizie estratte ed elaborate da:
http://www.moda10.it/primavera-2011-la-moda-make-up-ci-vuole-coloratissime-753.html
http://www.margherita.net/fashion/moda-tendenze/estate-2011/
http://www.margherita.net/fashion/moda-tendenze/estate-2011/accessori-moda-colore-estate-2011/
foto di motivi fashion 
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lunedì 22 agosto 2011

Wake up!


Good morning! Agosto sta quasi per terminare e la coda di caldo africano che si porta dietro ricorda molto quell’estate di diversi anni fa in cui, fin dai primi di giugno, le temperature toccarono picchi storici e noi, in pratica, faticavamo persino a respirare. Settembre porterà diverse novità. Il nostro sito è in pratica ultimato e a partire dal mese prossimo sarà di nuovo online. Abbiamo apportato qualche cambiamento nelle varie sezioni, incentrandole tutte sulla cultura: letteratura, musica e arti grafiche saranno il centro focale delle pagine e spazio verrà dato anche alla fotografia. Ci saranno interviste e articoli e la galleria presenterà nuove illustrazioni.
Per questo inizio di settimana abbiamo qualche consiglio di lettura da darvi e chicche da ascoltare, magari mentre siete sdraiati sotto l’ombrellone a godervi gli ultimi scampoli delle vacanze.
E allora…

Da ascoltare: l’ultimo nato di Chiazzetta. Orecchiabile, irriverente, entusiasmante, sono gli aggettivi che meglio definiscono quest’artista e la sua musica. L’album è scaricabile, gratuitamente, a questo indirizzo:

Per i “classici”, da leggere: “La bella estate” di Cesare Pavese. Un romanzo di formazione che ha per protagonista Ginia, adolescente in crescita in una Torino gelida e indifferente ai suoi guai.

Per la letteratura contemporanea, invece, vi consigliamo: “Come l’insalata sotto la neve” di Luca Gallo, edito da Intermezzi Editore. Il romanzo narra la storia di Gambier, un ragazzino di tredici anni che aspetta di crescere. Qui, l’anteprima:

Infine, vi rinviamo a questo sito che elenca tutte le mostre in corso a Roma:

Foto Elys.

martedì 26 luglio 2011

Lavina Scolari e il suo fantasy che riesuma i vecchi miti


Abituati ad elfi, draghi e streghe il fantasy di Lavinia Scolari lascia spiazzati e incuriositi in quanto in una realtà fatta di “Stanze” e di ricordi assopiti emergono miti e leggende ormai dimenticati. Un romanzo originale, breve e impegnativo. GoodMorning l’ha intervistata per voi. 

G.M: "L'uomo dal campanello d'oro" un romanzo fantastico dalle forti tematiche. Non certo un fantasy commerciale come richiede la politica editoriale attuale. È stata solo ingenuità la tua o voglia di cambiare le regole? 

L.S: Né l’una né l’altra, credo, almeno all’inizio. Desideravo scrivere una storia che pur essendo “velata”, indefinita e calata in un’atmosfera di sospensione (elementi che, a mio gusto, rendono un racconto fortemente poetico), si muovesse su un solco profondo, fantastico e mitico, senza necessariamente dover seguire il tracciato del fantasy canonico, che tuttavia amo e non è detto che un giorno non ritorni a scrivere. Ma quella storia, quei frammenti di storie, non erano per un fantasy; che poi si rivelasse un fantastico mitologico, l’ho potuto constatare alla fine della scrittura. Ora, però, mi sento di affermare che il desiderio di “cambiamento”, di spostare l’ago della bilancia verso un certo tipo di fantastico, è più consapevole in me e prevale rispetto all’ingenuità della scrittura estemporanea, che spero comunque di continuare a vivere. Nel “L’uomo dal campanello d’oro” credo l’ingenuità ci sia, sia come difetto da limare, che come sentimento di autenticità. Vorrei mantenere quest’ultimo e tentare di migliorare l’immaturità della prima prova di scrittura. 

G.M: Un romanzo mitologico che non termina in tragedia. Una scelta forte la tua. Necessità di alleggerire la trama o voglia di trasgredire? 

L.S: No, non sono una “trasgressiva a tutti costi”, anzi! Credevo che potesse essere più stridente e meno efficace un finale lugubre, esiziale, da tragedia greca. Ma io non stavo scrivendo una tragedia e ho preferito seguire il modello di quella “eucatastrofe” di cui parla Tolkien, che rovescia i canoni del tragico, vale a dire quel finale positivo che commuove proprio perché arriva quando non c’è più speranza di soluzione. Ma anche nel finale positivo c’è sacrificio e separazione. D’altronde non stavo riscrivendo una porzione di mito specifica cui dovevo fedeltà, bensì stavo mescolando in un gioco di scrittura fantastica alcuni personaggi tratti dal mito, non le loro vicende. Il finale è stato quello che in modo più morbido veniva fuori da quanto accaduto nella storia. Non è atroce, ma non è neppure un mero happy end! Forse è aperto, per mantenere il libro su quel versante di indefinito e sfuggente sul quale ho tentato di costruirlo. 

G.M: Bram Stoker scrisse “Dracula” con uno stile a più voci intessendo la trama attraverso le emozioni e le esperienze di più personaggi. Il tuo è stato il desiderio di emulare un grande o solo una sfida con te stessa? 

L.S: Ho letto e amato “Dracula” di Stoker. Ed è molto interessante che tu mi ci faccia pensare, perché magari nel mio bagaglio culturale ha lavorato anche lui! Consapevolmente, però, mi sono ispirata non a Stoker, ma ad “Itaca per sempre” di Malerba, dove a raccontare la vicenda sono due personaggi: Penelope e Ulisse; e ho tratto spunto da “I Viaggiatori dell’alba” della Nakhjavani, dove la storia si dispiega in diversi racconti legati da un filo conduttore unico. Sul piano della struttura credo che siano stati questi due romanzi a influenzarmi. Ho moltiplicato le voci di Malerba, che erano due, e utilizzato la tecnica dei racconti legati come scatole cinesi, o con fili rossi che si riuniscono solo alla fine. Per quanto riguarda il campo del fantasy, c’è il grande George R. R. Martin che struttura i suoi romanzi in modo tale che i capitoli siano focalizzati su uno dei personaggi, ma quando scrivevo “L’uomo dal campanello d’oro”, non lo tenevo presente come modello, vista la differenza di genere. 

G.M: La tua passione per i miti è legata alla tua terra, alle tue radici o pensi che la Sicilia non ti abbia condizionata? 

L.S: La Sicilia è il mio scenario di riferimento. Non posso pensare a nessun altro paesaggio o a nessun’altra terra se prima non parto da quella che è incisa nella mia esperienza, ovvero dalla mia isola. Col mare ho rinverdito e scoperto un legame davvero intenso, ancestrale, istintivo, e l’ho scoperto dopo essere stata lontana per un po’, non molto, ma tanto a sufficienza per averne nostalgia e desiderio. Il mare è uno dei misteri maggiormente indecifrabili e magici della terra, è perfetto per un romanzo fantastico, è commovente, è magico, è vivo, mostra e nasconde, cambia continuamente, ha tutti i colori del cielo e della terra; e il mare di Sicilia, con le sue storie di mostri e sirene, è ancora più suggestivo e arcano. 

G.M: Non tutti i lettori conoscono i miti e le loro storie. Per alcuni i nomi da te citati non sono altro che ricordi di qualche vecchio cartone animato, per altri solo dei inventati magari proprio da te. Come pensi si approccino questi lettori al tuo romanzo? 

L.S: Ci sono tre possibili chiavi di lettura e modalità di lettura, posto che ogni lettore è libero, qualora lo voglia, di procedere nel modo che gli sembra più opportuno, anche leggendo i capitoli in ordine sparso! 
C’è il lettore che non conosce nessuno di questi miti, e che magari potrà fermarsi su un primo livello di narrazione: leggerà la storia dei ragazzi e di questi personaggi “magici”, magari non cogliendo alcuni riferimenti al mito, ma potendo tuttavia godere della storia nel suo asse portante; questi abbandonerà il libro perché troppo oscuro e pesante da seguire? Forse, oppure non sentirà il peso delle lacune, perché non conoscendo i riferimenti non si accorgerà di essi, ma in qualche modo li assorbirà e in lui germineranno. C’è il lettore che conosce parte di questi miti - o addirittura tutti - che coglierà ogni riferimento letterario e mitologico, ogni livello, ogni segno. Ma il lettore che, devo ammettere, mi scalda il cuore, e mi fa pensare che tutto sommato questa operazione può essere anche utile, è quel lettore che non conoscendo alcuni miti o nessuno di essi, li va a cercare e ne legge la storia. Se con questo mio divertissement posso stimolare una tale curiosità e spingere verso i grandi miti della classicità, allora “L’uomo dal campanello d’oro” ha una sua ragion d’essere, che va oltre l’intrattenimento puro e semplice. Accortami però che i miti erano tanti e i lettori facevano fatica, ho stilato un’appendice mitologica, che si trova nel mio B-File a questo indirizzo: http://archibook.969463.n3.nabble.com/Appendice-ai-miti-classici-del-Romanzo-td2302423.html

G.M: Tra tutti i miti da te descritti uno emerge con una leggerezza soffice: Iride, la messaggera degli dei che scende sulla terra attraverso l’arcobaleno, colei che porta solo buone notizie. Nel tuo romanzo lei è disposta a tutto pur di ripristinare l’ordine. Cosa ti ha condotta a scegliere lei come “coscienza” degli dei? 

L.S: Ti dirò che non c’era un progetto preciso sin dall’inizio, questo aspetto di Iride è venuto fuori come conseguenza di quello che le stavo facendo passare, del carattere e del ruolo che pian piano le stavo affidando. Iride mi faceva pensare all’arcobaleno e alla pioggia, ovviamente, perché ne è la personificazione, ma anche ai colori su una tela. La sofferenza di Edoardo e di Cassandra era tale che qualcuno doveva sentirla, qualcuno che partecipasse della natura, che facesse piangere la natura con loro e per loro. Poi, mi sono resa conto che un messaggero divino, il Messo, poteva essere fronteggiato solo da un’altra messaggera che come lui avesse spazio negli Inferi, e nell’Eneide di Virgilio Iride funge da messaggera agli ordini di Giunone e per suo conto si reca nell’Ade. Era il personaggio “attanziale”, cioè di aiuto, più efficace che ci fosse, capace di svolgere questa funzione anche nel mio libro, varcando la soglia dell’Antro. So che è cara anche a te, e questa è una piacevole combinazione!


Foto l'autrice, Lavina Scolari e la copertina del suo libro. Tutti i diritti riservati.
Caterina Armentano

domenica 8 maggio 2011

Luana Troncanetti: tacchi? No, grazie!



Luana Troncanetti si presenta non solo come una grafomane incallita, amante dell’ironia ma soprattutto come mamma di Alessandro alias SuperBoy, un bambino che ancora fagotto ha ispirato alla donna il saggio “Le mamme non mettono più i tacchi” ( http://caterinaarmentano.splinder.com/post/23782642/tacchi-o-no-viva-le-mamme ) una provocazione verso le  donne che si sentono inadeguate con pannolini e biberon e senza troppe paure ammettono che il mestiere di mamma è molto più difficile di quanto sembri. La Troncanetti versa la sua ironia e le sue esperienze di vita su un blog (http://lastaccata.splinder.com/) seguitissimo dove tra una navigata e l’altra la sua vita si districa tra storie personali, amicizie virtuali e una passione viscerale e profonda che sta diventando qualcosa di più di un semplice hobby.

G.M. Luana Troncanetti: di te si sa soprattutto che sei mamma di Superboy come se ciò fosse l’unico tratto distintivo del tuo essere donna, vuoi spiegarci come mai evidenzi   esclusivamente questa tua condizione?

L. T.: Tu dici? Sul mio profilo Facebook ho dichiarato: “Scrittrice per caso, schiava devota dell'ironia e mamma strafelice di Superboy. Non guarirò mai dalla fretta né dalla cellulite. Amo il commissario Manara, ma lui se ne frega. Mi consolo allora con l’ispettore Coliandro. Chi si accontenta stragode.” Quindi sicuramente sono una mamma, ma non solo. Una donna che antepone la sua condizione di madre a  tutto il resto, quando si presenta a una collega, di solito dice: “Ciao, sono la mamma di…”, come se i genitori avessero tralasciato di battezzarla. Io, invece, nel porgere la mano a qualcuno, dico sempre: “Piacere, sono Luana – pausa – la mamma di Alessandro.” Ovviamente adoro in modo feroce mio figlio, come potrebbe essere altrimenti, ma vivo, cresco e mi diverto con lui, non esclusivamente per lui. Dico spesso che sono la madre di Superboy per evidenziare la sua straordinaria vitalità. Ciò indica che sono la madre di un nano con i superpoteri, non che sono una madre e basta.

G.M.: L’ironia. La tua scrittura è intrisa di essa. Il tuo percorso continuerà verso questa strada o hai intenzione di cimentarti in qualcosa di  drammatico, romantico o quant’altro?

L.T. : Ho provato a tradire il mio consueto stile con risultati, così si vocifera, più che apprezzabili. Ma  confesso in tutta sincerità che quando partorisco qualcosa di diverso dalla scrittura umoristica, fisso attentamente quel neonato e lo vedo per quello che è: un cucciolo ciancicato dalla fatica del travaglio, esattamente come sua madre. Sono sempre stata una donna obiettiva, io, e probabilmente un filino troppo autocritica, ma ritengo che il miglior pregio di uno scrittore sia domandarsi sempre: “Ma se questa cosa l’avesse scritta un altro, io la leggerei con piacere?”

È  opinione diffusa che sia più difficile far ridere, piuttosto che commuovere o emozionare; a me strappare qualche sorriso alla gente riesce in modo naturale e rapido. Perciò, almeno fin quando non riuscirò a ritagliare un po’ di tempo per dedicarmi ad altro, continuerò a percorrere la strada per me più semplice. Occhio: non che questo cammino sia assolutamente pianeggiante; le salite ci sono, eccome! Lo senti il fiatone?


G.M.: Nel 2009 hai vinto il PREMIO MASSIMO TROISI, ci racconti cosa hai fatto e cosa hai provato nel momento in cui ti è stata data la conferma ufficiale?


L.T.:  Ho partecipato al concorso in extremis, con un testo di tre paginette che avevo già scritto in un’altra occasione e che ho rielaborato in meno di un’ora trasformandolo in un pezzo di oltre quindici pagine. L’ho quindi spedito senza alcuna pretesa e appena in tempo: il termine per la presentazione degli scritti sarebbe scaduto due giorni dopo. Puoi quindi immaginare l’emozione che ho provato quando il Presidente della giuria mi ha telefonato per congratularsi con me. La mia garbata reazione alla notizia è stata: “Ma che ve sete pippati voi della giuria?”, ovviamente in romanesco stretto, giusto per aggiungere un tocco di raffinatezza. Lui mi ha rassicurato sul fatto che nessuno dei giurati fosse schiavo di droghe e che avevo meritato la vittoria grazie al mio (presunto, aggiungerei ) talento, e non dopo un festino a base di crack. Per quanti avranno la bontà di impiegare il loro tempo in attività socialmente inutili, racconto la mia esperienza in questi post:

G.M. : Tra i tanti scrittori esordienti sei quella che è riuscita a ritagliarsi uno spazio proprio sia in rete che nel mondo reale, ci dici come è possibile emergere in una realtà editoriale dove i libri fioccano come fiori a primavera?

L.T.:  In realtà lo spazio che sono riuscita a ritagliarmi è pari a un minuscolo fazzoletto. L’Italia è un popolo di santi, di poeti, di navigatori e, scontato precisarlo, di scrittori. Quei pochi che sono fortuitamente venuti a sapere che esisto, di solito sbagliano il mio nome. Così, mi chiamano Laura Trancarelli, Ivana Tranchetti, Luna Troncetti, Luana Tronchetti e altre fantasiose divagazioni sul tema che non agevolano granché la mia crescita professionale. Seriamente: penso che quel minimo di notorietà che ho raggiunto sia merito del target potenzialmente smisurato delle lettrici. Scrivo principalmente letteratura umoristica per mamme, e di mamma, checché se ne dica, non ce n’è una sola.

G.M.: Un blog:  punto di riferimento di tante mamme e di molti papà, solo una necessità per evadere dallo stress iniziale dell’essere mamma, quindi il bisogno di condividere con altri gioia e preoccupazioni o un modo concreto e tangibile per mettere in vetrina il tuo libro?

L.T .: Nel mio caso gestire un blog è un misto di entrambe le componenti. Ho già “confessato” in più occasioni che sono diventata una blogger pochi giorni dopo aver pubblicato il mio primo libro. Non potevo contare sull’appoggio di una casa editrice famosa, così ho pensato che fosse un buon sistema per autopromuovermi. Successivamente è diventato un piacevole appuntamento per esprimere e condividere pensieri e mi ha consentito di conoscere persone molto interessanti. Il blog è stata un’efficace palestra di scrittura: scrivo da pochissimo tempo, e riversare sul web i miei pensieri mi ha aiutata a diventare più caustica, più immediata, ad abbandonare gli inutili orpelli che utilizzavo in passato. Il blog mi ha regalato una capacità di espressione più diretta, a tratti decisamente poco conforme alle regole della sintassi, ma a detta di alcuni è uno stile che cattura l’attenzione del lettore.

G.M.: Sia il libro che il blog raccontano una parte della tua quotidianità senza lasciare fuori persone che ti ruotano attorno: non hai mai pensato che questo potesse incrinare il tuo rapporto con gli altri?

L.T.: Mio marito non legge il mio blog, di mia suocera non parlo quasi mai, delle due/tre amiche che ho, scrivo soltanto cose piacevoli, quando racconto delle mie “nemiche” uso provvidenziali pseudonimi tipo: “Lamammadelbimbochetuttosa”. Per il resto, mi è andata decisamente di lusso: tutti quelli che si sono riconosciuti nei miei post vantano il dono rarissimo dell’auto ironia. Per questo continuo ad infestare questa valle di lacrime e a scrivere cavolate impunemente. Per scrivere una buona tranche del libro ho preso spunto dal comportamento di persone che frequento assiduamente. La cosa curiosa è che ciascuna di loro ha trovato particolarmente esilaranti i tratti nei quali le massacro amabilmente, senza comprendere appieno che sono state le mie muse ispiratrici.

G.M.: Hai pubblicato il tuo libro con la BOOPEN, nonostante il tuo sia un prodotto on-demand  è fatto davvero bene.  I contenuti sono curati e non è da meno la copertina e l’impaginazione. Questo ti ripaga dal non aver avuto il coraggio di cercare una casa editrice disposta a credere nel tuo lavoro o visto il successo del libro la scelta fatta, ormai cade in secondo piano?

L.T.: La prima pubblicazione risale al 2007, ma il testo è stato successivamente selezionato dalla casa editrice e ripubblicato nel 2009 sotto l’etichetta Led della Boopen. La nuova edizione è particolarmente curata perché è frutto della supervisione di una bravissima editor e illustratrice, Ada Natale, la quale ha anche disegnato la copertina.
Ho scelto di affidare il manoscritto del mio primo libro a Boopen perché, dopo averne terminato la stesura, mi sono chiesta: “Ma chi accidenti potrebbe pubblicare una roba del genere?”Quello che voglio dire è che se affermo di essere una scrittrice per caso non lo faccio tanto per. Ho iniziato per gioco, senza rendermi conto che tutto sommato ero in grado di costruire qualche frase di senso compiuto. Probabilmente sarebbe stato più produttivo rivolgermi a una casa editrice tradizionale e comportarmi come molti aspiranti scrittori che per la loro opera prima mirano come minimo alla Einaudi … Sono comunque molto soddisfatta dei risultati che sono riuscita ad ottenere finora.

G.M.:  Nel tuo libro si evince la tua poliedricità. Scrivi di molti temi senza mai essere superficiale. Questo da cosa dipende? La tua cultura da cosa nasce? Chi sono i tuoi maestri?

L.T: Ma daaaaaaaai, sei troppo magnanima! Non posso affatto vantare una cultura enciclopedica, però dispongo di un’ottima memoria. Probabilmente ho la capacità di ricordare concetti che magari ho letto da qualche parte, Dio solo sa dove, e quindi di rielaborarli a modo mio. I miei maestri? Topolino, Paperino e Diabolik ; la mia carriera di lettrice è iniziata con loro, quando avevo poco più di tre anni. Leggere è sempre stata la mia più grande passione, scrivere è invece un qualcosa che ho scoperto soltanto in tempi recenti e grazie a mio figlio. Superboy è il vero autore di tutto ciò che scrivo, è grazie a lui che ho scoperto la voglia di raccontarmi. Quando se ne renderà conto, dovrò pagargli i diritti come ghost writer con tutti gli arretrati. E allora sì che saranno cavoli…

G.M.: Luana Troncanetti un nome che sta emergendo.  Ci accenni i  tuoi progetti per il futuro?

I progetti per il futuro sono molti, alcuni anche piuttosto ambiziosi, ma sono troppo scaramantica per darti qualche anticipazione, spero non me ne vorrai. Posso però senz’altro dirti che circa due mesi fa ho beneficiato di una straordinaria botta di fortuna: sono stata contattata da un importante marchio che si occupa di organizzare eventi per bambini. Cercavano da tempo un’autrice svalvolata che rivestisse con un po’ di sana ironia i loro progetti. Curo quindi i testi del sito http://www.zero6.eu/ , del blog http://bambinialpotere.blogspot.com/ e di alcune pagine Facebook. È  un lavoro che mi soddisfa pienamente e mi consente di occuparmi anche di attività che non siano strettamente legate al mondo della scrittura, di intrecciare conoscenze con persone estremamente interessanti e, cosa per me fondamentale, di impegnarmi nel sociale. 
 (Caterina Armentano)
Nella foto: Luana Troncanetti.



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