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venerdì 20 aprile 2012

Agostino di Alberto Moravia


Agostino, di Alberto Moravia, pubblicato nel 1943, è un’intelligente spaccato della quotidianità di un ragazzino.
Del Bildungsroman, letteralmente “romanzo di formazione” in tedesco, porta il marchio fin dal titolo, riferito all’eroe protagonista. In concomitanza al genere la vicenda ha al suo centro l’iniziazione, da intendersi come ingresso dell’adolescente nell’età adulta.
Nella fattispecie, il romanzo racconta di un tredicenne di famiglia borghese. Il ragazzo vive un rapporto esclusivo ed idilliaco con la madre. Rapporto che muta nel momento in cui la donna inizia una relazione con un uomo. Moravia registra con cura tale inesorabile cambiamento, seguito dall’introduzione di Agostino in un mondo diverso dal proprio, quello della banda del bagno Vespucci. Attraverso i membri di questo gruppo, suoi coetanei, conosce il sesso e comprende cosa significhi appartenere alla sua classe sociale.
La storia abbraccia l’arco di una sola stagione: l’estate. Durante questo periodo, il giovane borghese cresce e si appropria della conoscenza di sé, vivendo esperienze irripetibili ed uniche. Lo stesso autore ha dichiarato di aver compiuto le sue più importanti scoperte nel corso di una vacanza a  Viareggio.
Indubbiamente il protagonista matura ma non raggiunge la conclusione della sua formazione a causa dell’età troppo giovane. Sono i suoi tredici anni, quei “calzoni corti”, a chiudergli le porte della casa di tolleranza e quindi a negargli l’esperienza cardine dell’iniziazione sessuale.
Dunque, se Agostino da un lato è cresciuto, dall’altro non è ancora un uomo. Per arrivare a questo dovrà passare ancora molto tempo. L’adolescente resta in un limbo di attesa. 

(recensione a cura di Elys)

Foto: immagine della copertina dei Tascabili Bompiani.

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